venerdì 9 marzo 2012


domenica, 29 aprile 2007

 

XLIV GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI
Sono stata alla veglia di preghiera in Cattedrale, dove insieme a tanti giovani, sacerdoti, religiosi e laici, ho rinnovato il mio "sì" alla chiamata e il mio "eccomi", per essere come Maria disponibile alla missione evangelizzatrice nella Chiesa. Ho visualizzato i poster delle "Apostoline", per utilizzare un linguaggio nuovo per far giungere al cuore dei giovani il Suo invito. L'idea delle note musicali per creare un'unica sinfonia mi è sembrata efficace

Il "sì" dell’uomo, incontrando il "sì" di Cristo, riceve in dono "il miracolo del cambiamento", che si fonda non innanzitutto su strategie pedagogiche e sulla volontà dell’uomo, ma sul mistero della grazia ricevuto in dono.
È questa la sinfonia del sì, nella quale si vuole coinvolgere soprattutto i giovani, perché rispondendo alla propria vocazione, rendano sempre viva, ricca e bella questa "sinfonia". Il rapporto "uno - molti", "unità - diversità" è sempre da viversi nell’obbedienza dell’unico corpo e della diversità dei doni dello Spirito. Tutti sono amati e sono chiamati ad amare, ma le attuazioni concrete della carità variano da persona a persona, secondo i doni e gli appelli di Dio nelle diverse situazioni.
Ecco perché parliamo di "sinfonia". La vocazione personale si colloca all’interno di questa chiamata sinfonica. Dobbiamo comprendere e riconoscere la vocazione di ogni persona, per comprendere e riconoscere la nostra vocazione. Nessuna vocazione ci colloca in una specie di solitudine privilegiata; ma tutte ci immergono nella comunione. Quanto più alta è la chiamata, tanto più profondo è il senso di comunione che essa ispira e serve.
Mons. Luca Bonari,Direttore Centro Nazionale Vocazioni
postato da: SuorBernardina alle ore 10:51 | link | commenti (7)
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#1   29 Aprile 2007 - 11:41
 


1 - La tua vita è... un concerto di DOni
2 - La tua vita è... chiamata ad amaRE
3 - La tua vita è... il MIracolo di crescere in armonia
4 - La tua vita è... nella sinfonia della FAmiglia di Dio
5 - La tua vita è... un canto di SOLidarietà con il mondo
6 - La tua vita è... ascoltare la musica della Sua paroLA
7 - La tua vita è... un grande SÌ a Dio
Buona domenica Rudy
  utente anonimo
#2   29 Aprile 2007 - 16:33
 
Cosa dire nel giorno dedicato alla vocazione? Sono una consacrata e dico GRAZIE a Dio che mi ha fatto il dono di chiamarmi nella grande Famiglia di Don Bosco; GRAZIE ai miei genitori in particolare a mia madre per avermi lasciata libera; GRAZIE all'Istituto che mi ha accettata e GRAZIE ai giovani a cui dedico la mia vita. Sr. AnnaLaura
  utente anonimo
#3   30 Aprile 2007 - 10:16
 
Serve insomma una "sinfonia del sì".
« Se le nostre comunità cristiane non sono sinfonie d'amore, dentro cui ciascuno vive il suo servizio, sarà difficile immaginarsi strumenti chiamati a interpretare lo "spartito divino", cioè il progetto di Dio. Nella vita poi la "sinfonia" deve diventare sinergia, allo scopo di raggiungere il risultato di una splendida "esecuzione musicale", lasciandoci guidare tutti dallo stesso Direttore d'orchestra».

Auguri Lucy
  utente anonimo
#4   30 Aprile 2007 - 12:07
 
Annunciare IL PRIMATO DI DIO attraverso la CONSACRAZIONE RELIGIOSA in un mondo che cambia.. di E. Rosanna fma

Dare il primato a Dio vuol dire rendere nuova la nostra fedeltà ogni giorno, nei momenti facili, in quelli del dubbio, in quelli difficili. Fedeltà non significa ripetere il passato nel presente, non è semplice ripetizione, ma creatività in libertà, è impegno nel divenire, è ricerca continua e creativa a come vivere anche oggi, l’impegno iniziato, e il cui traguardo è nel futuro


(Il grieshog: Gli Irlandesi hanno una parola per significare questo. Il grieshog afferma chi parla la lingua gaelica è il processo per cui di notte si nascondevano nelle ceneri tizzoni ardenti con lo scopo di conservare il fuoco per il freddo mattino successivo. Invece di ripulire il focolare spento, la gente conservava carboni accesi sotto strati di cenere per tutta la notte, in modo da avere subito un nuovo fuoco il giorno dopo. Il processo è estremamente importante. Altrimenti, se i carboni si spengono, bisogna fare un fuoco completamente nuovo e accenderlo quando arriva il mattino, un esercizio che prende tempo prezioso e rallenta il lavoro del nuovo giorno che è più importante. La preoccupazione principale, allora, era di non permettere al fuoco del giorno precedente di bruciare completamente alla fine del giorno. Al contrario, i carboni, nascosti alla vista sotto diversi strati di cenere durante la notte lunga e buia, erano attentamente custoditi così che il fuoco si potesse ravvivare al primo tentativo. Il vecchio fuoco non moriva; conservava il suo calore per essere pronto ad accendere il nuovo.
E un processo santo, questa conservazione di scopo, di energia, di calore e di luce nel buio. Ciò che chiamiamo morte e fine e perdita nelle nostre vite, quando una cosa si trasforma in un'altra, può essere meglio capito, in questi termini, come grieshog, come la preservazione dei carboni, come rifiutare di raffreddarsi. La nostra responsabilità, sia dei nuovi che dei vecchi membri, può essere semplicemente quella di rimanere religiosi fino al giorno in cui moriamo perché la vita religiosa possa continuare a vivere molto dopo di noi.)
Lucy
  utente anonimo
#5   30 Aprile 2007 - 15:50
 
Bella l'idea e bella la realizzazione del tuo BLOG! Ciao, sr Enrica (Rm - Auxilium)

Vedi un po' un'altra tecnologia magari ti ispira... Si chiama NING. Sto cercando di lavorare con i giovani animatori del GREST, non è facile cmq qualche risultato si inizia a vedere. Vedi ad esempio: http://animazionetempolibero.ning.com/profile/sorridi
  utente anonimo
#6   01 Maggio 2007 - 10:39
 
  utente anonimo
#7   06 Maggio 2007 - 18:30
 


"Gli anni della vita sono settanta, ottanta per i più robusti" (Salmo 90,10)

Mio Dio, Padre/Madre che mi hai dato il dono di vivere,
e lo rendi grande per me, più di tutti quelli della mia famiglia.
Sarò forse io “più forte” dei miei genitori e fratelli
che sono partiti molto più presto, alcuni ancora bambini...
altri in pieno vigore?
Solo tu sai perchè mi hai permesso di arrivare
oggi a celebrare ottanta anni, così belli!

Credo fermamente che mi hai sognato da tutta l’eternità...
poi, con tenerezza, per nove mesi,
in un clima di molta speranza, di grande desiderio, di molta preghiera,
hai tessuto nel grembo di mia mamma, ogni fibra del mio essere.

Mi hai chiamato alla luce nella mia famiglia, un ambiente pervaso
di valori cristiani,
dove già mi attendevano altri fratelli - di un matrimonio anteriore
di mio padre e di mia madre.
Quella è stata la mia prima scuola di cristianesimo vissuto,
di accoglienza dell’altro, di uguaglianza e molta giustizia.
Ripercorrendo la mia ormai lunga strada,
vedo con chiarezza come mi hai condotto per mano,
facendoti conoscere,
prima con stupore e incanto, poi con diffidenza, timore e trepidazione...
Sì, nella catechesi mi hanno insegnato ad aver timore di te,
Onnipresente, Vigilante, Attento a tutti i miei sbagli e alle mie mancanze per farmeli pagare!
Forse per questo, la tua bontà mi ha chiamato a camminare vicino a te,
e mi hai dato la grazia di non aver paura a rispondere “sì” al tuo invito.
La mia strada ha conosciuto curve pericolose, soste prolungate e ...
qualche incidente di percorso;
ma, per la tua misericordia, non ho mai abbandonato la rotta.

Gesù, tuo Figlio, mi ha rivelato in prima persona, il Buon Padre che sei!
A un certo punto del viaggio, nel Vangelo ho scoperto,
che tu sei Padre, il mio Padre,
molto più ricco di amore del mio padre terreno, che ho amato tanto!
È stata la svolta decisiva della mia vita!
Da allora in poi, mi sono stabilita nella pace serena di chi
crede nell’Amore, più che nella propria debolezza!
Non ho cambiato, sono ancora io, con la mia natura fragile e incostante,
con questo mio temperamento, i miei difetti di carattere...
sempre combattuti e sempre presenti...
non ho smesso di commettere peccati... e sono stati tanti, nel corso di 80 anni!
Però, non mi spaventano al punto di togliermi la pace.
Credo nel tuo amore misericordioso,
so che mi ami,
e l’idea di essere vicina alla fine del mio cammino
non mi fa tremare.
Non so come sarà la mia ora estrema...
Mi riconosco debole e ben capace di provare paura, terrore
davanti al dolore e alle sofferenze, inevitabile corteo della morte.

Ma, oggi, nel celebrare e ringraziare l’immenso dono di 80 anni di VITA,
con sufficiente salute di corpo e di mente,
voglio esprimere ciò che sento nel profondo del mio cuore:
AMO la VITA, tu lo sai,
ma accetto in piena libertà la morte, non come pena o imposizione
che la natura vorrebbe rifiutare con tutte le forze.
Vedo la morte come porta di luce che mi introdurrà nella tua Casa,
dove ti vedrò come sei, Trinità Beata,
dove troverò Maria Ausiliatrice, Don Bosco e Madre Mazzarello,
i miei genitori, i miei fratelli, gli amici e i parenti
che mi hanno preceduto;
I Sacerdoti, le Superiore e le mie Sorelle dell'Istituto, che mi hanno aiutato a sentirmi al mio posto;
alcuni giovani - dei tanti che ho accompagnato con entusiasmo
nella strada dell’educazione -
che si sono affrettati a venirti incontro, prima di me...
Sono sicura che sarà troppo bello vedere il tuo Volto di Padre,
correre per abbracciarti con la certezza di non perderti mai più,
per tutta l’eternità!
Prendimi quando, come, dove vorrai.

Ma... portami nelle tue braccia, Papà, come una bambina
stanca per la lunga strada percorsa
e con una grande nostalgia della tua Pace!
Amen!
Sr. Joanna
5-5-1927 5-5-2007
 
  utente anonimo

 

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