giovedì 8 marzo 2012


martedì, 27 febbraio 2007

 

 IN ASCOLTO DEI GIOVANI
Ho collegato questa immagine alla pubblicazione di una raccolta di poesie di Giulia, una mia pronipote. In esse vi colgo una tremenda voglia di vivere e di amare pur nelle contraddizioni proprie dei giovani . Vi leggo in esse un desiderio infinito di amore espresso, represso, schiacciato, vissuto e rinnegato. Per questo è importante mettersi in loro ascolto per capirli, amarli e orientarli alla vita vera.

postato da: SuorBernardina alle ore 09:29 | link | commenti (5)
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Commenti

#1   27 Febbraio 2007 - 10:04
il bisogno di ascolto, il desiderio di vivere, le mille contraddizioni che vivono oggi nei giovani, sono la sfida che ancora oggi interpella tutti coloro che si dedicano loro. Don Bosco avrebbe trovato risposte nuove. E noi, rispondendo al carisma, dobbiamo rivitalizzare il Sistema Preventivo per essere attuali ed andare incontro alle mille povertà giovanili che ogni giorno riscontriamo.
Buona missione a tutti noi.
Matteo
utente anonimo
#2   27 Febbraio 2007 - 10:20
Ascoltarli ed esserci, non solo la qualità del tempo con loro ma anche la quantità, non sono "oggetti" di nostra proprietà ma sono persone, non devono rappresentare le nostre proiezioni e i nostri sogni ma pur essendo "impastati da noi" hanno sogni, desideri e soprattutto talenti propri.
Il loro viaggio nella crescita è pieno di ostacoli e opportunità, di lacrime e sorrisi, di fatiche e di energia, spesso di situazioni difficili create da noi, ma la nostra missione deve essere: ascoltarli ed esserci, sempre.
agnese
utente anonimo
#3   27 Febbraio 2007 - 10:44
Nelle giornate di spiritualità della famiglia salesiana, svolta a Roma dal 18 al 21 gennaio 2007, ci sono stati degli autorevoli interventi, può andare per l'argomento suscitato una conclusione di A. Domenech sdb.

Concludiamo con il   racconto: “l’eco della vita”.

Padre e figlio stanno passeggiando nella foresta. A un certo punto, il bambino inciampa e cade. Il forte dolore lo fa gridare: “Ahhhhh!”. Con sua massima sorpresa, ode una voce tornare dalla montagna: “Ahhhhh!”. Pieno di curiosità grida: “Chi sei?” – ma l’unica risposta che riceve è: “Chi sei?”. Questo lo fa arrabbiare, così grida: “Sei solo un codardo!” – e la voce risponde: “Sei solo un codardo!”. Perplesso guarda suo padre e gli chiede che cosa stesse succedendo. E il padre risponde: “Stà a vedere, figliuolo!”, e poi urla: “Ti voglio bene!” – e la voce risponde: “Ti voglio bene!”. Poi urla “Sei fantastico!” – e la voce risponde “Sei fantastico!. Il bambino era sorpreso ma ancora non riusciva a capire cosa stesse succedendo.
Così suo padre gli spiegò: “La gente lo chiama ‘eco’, ma in verità si tratta della vita stessa. La vita ti ridà sempre ciò che tu le dai: è uno specchio delle tue azioni. Vuoi amore? Dalle amore! Vuoi più gentilezza? Dalle più gentilezza. Vuoi comprensione e rispetto? Offrili tu stesso. Se desideri che la gente sia paziente e rispettosa nei tuoi confronti, sii tu per primo paziente e rispettoso. Ricorda, figlio mio: questa legge di natura si applica a ogni aspetto della nostra vita”.

Auguri Ely
utente anonimo

#4   27 Febbraio 2007 - 11:34
Complimenti alla tua nipote per le poesie: sono belle, ricche di amore alle piccole cose di ogni giorno, desiderose di vivere in pienezza questa nostra vita, vivere intensamente emozioni nostalgiche o di futuro incerto. Sr. AnnaLaura
utente anonimo

#5   27 Febbraio 2007 - 13:30
Sì, credo proprio che l'amore sia la dimensione privilegiata entro cui possono instaurarsi e portare frutto i rapporti educativi tra giovani ed adulti.
Il nostro essere genitori ed educatori dovrebbe concretizzarsi, prima di tutto, nell'essere... persone d'amore.

Federica
utente anonimo

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